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Corruzione, corte nigeriana sospende licenza Opl245 a Eni e Shell

Corruzione, corte nigeriana sospende licenza Opl245 a Eni e Shell

Stagioni: 2017

L'Alta Corte federale di Abuja ha ordinato a Eni e Royal Dutch Shell di cedere in via cautelare la licenza con cui controllano congiuntamente il giacimento petrolifero Opl245, uno dei più ricchi al largo delle coste della Nigeria. Nel dispositivo il giudice fa riferimento alle "indagini in corso" su possibili "azioni di abuso d'ufficio, corruzione di pubblici ufficiali e riciclaggio" condotte dalla Commissione per i crimini economici e finanziari, un'agenzia governativa con potere di imporre sanzioni economiche, che aveva avanzato la richiesta alla Corte lo scorso 11 gennaio. Questa sospensione potrebbe preludere, a quanto si apprende, a una futura revoca definitiva.

 

Eni dichiara di aver appreso la notizia sui media ma di non aver ricevuto "alcuna notifica a riguardo", ribadendo poi di non "aver commesso condotte illecite" nell'acquisizione del giacimento. Anche Shell dice di non aver ricevuto l'ordinanza, aggiungendo di stare "affrontando la questione con serietà" e "cooperando con le autorità". Secondo l'associazione italiana Re:Common, tra le prime a denunciare il caso, “in quanto più grande azionista di Eni, il governo italiano deve intervenire al più presto e far luce su quanto accaduto". Global Witness di Londra, importante organizzazione che si occupa di corruzione internazionale, parla di "un evento storico: le aziende e i loro investitori devono capire che non possono più fare affari con i funzionari corrotti senza pagare un prezzo pesante".

 

Le modalità con cui i due colossi petroliferi hanno ottenuto la licenza nigeriana hanno da tempo attirato anche l'attenzione della giustizia italiana e di quella olandese. Lo scorso dicembre la Procura di Milano ha chiuso le indagini su una presunta tangente da oltre un miliardo di euro, a rischiare il processo sono undici persone, tra le quali l'amministratore delegato del cane a sei zampe Claudio Descalzi, il suo predecessore Paolo Scaroni, l'uomo d'affari Luigi Bisignani e l'ex ministro nigeriano del petrolio Dan Etete. Inchiesta per corruzione anche nei Paesi Bassi, con la perquisizione, a marzo, della sede centrale della Shell a L'Aia.

 

Nella puntata del 13 dicembre 2015 Report si occupò della vicenda con l'inchiesta "La trattativa" realizzata da Luca Chianca.



(28 gennaio  2017) 

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