
Autori:
Giorgio Mottola
Argomenti:
Società
Stagioni:
2016
Quella di Salvatore Imbornone, boss della provincia di Agrigento, è solo una delle storie paradossali di mafia che saranno raccontate nella prossima puntata di Report, in onda domenica alle 21:45. Le organizzazioni criminali in Italia hanno infatti da tempo cambiato pelle e noi tentiamo di tenere il passo, con molta difficoltà.
Non va dimenticato che gli ultimi vent'anni di antimafia hanno dato i loro frutti: i più pericolosi e importanti boss sono al 41bis, nelle carceri italiane sono detenuti più di seimila mafiosi, le strutture militari dei clan sono state sconfitte da tempo e, solo negli ultimi due anni, alle mafie italiane sono stati confiscati o sequestrati oltre sei miliardi di euro. Eppure, la criminalità organizzata italiana non è mai stata così ricca.
Se nel 1995 il fatturato delle mafie ammontava a circa 45 miliardi, nel 2010 era già salito a 100 miliardi e oggi viene stimato intorno ai 200 miliardi di euro. Com’è possibile? Le organizzazioni criminali italiane hanno da tempo cambiato pelle, non sparano più e non hanno bisogno di minacciare, le leggi però sono rimaste le stesse approvate all’epoca dei Corleonsi quando i clan facevano un morto al giorno. Nel frattempo le mafie sono entrate nel salotto buono della finanza mondiale, arrivando a controllare le governance delle più importanti banche d’affari nel periodo della crisi economica. Sono diventate transnazionali, ma l’Unione non riesce a dotarsi nemmeno di una Procura europea.