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Inchiesta Trivelle, nuovi guai per Confindustria Sicilia

Inchiesta Trivelle, nuovi guai per Confindustria Sicilia

Stagioni: 2016

INCHIESTA TRIVELLE,
NUOVI GUAI PER CONFINDUSTRIA SICILIA:

IVAN LO BELLO INDAGATO
PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE

Il vicepresidente di Confindustria Ivan Lo Bello è indagato per associazione a delinquere in relazione all’inchiesta della Procura di Potenza sul petrolio in Basilicata. Gli inquirenti ipotizzano l’esistenza di un sodalizio per assicurarsi il controllo di un portile nel porto di Augusta; con lo stesso Lo Bello vi avrebbero fatto parte l’imprenditore Gianluca Gemelli (compagno dell’ex ministra Guidi),  il lobbista Nicola Colicchi e Paolo Quinto, capo della segreteria della senatrice Finocchiaro.

Imprenditore del settore dolciario, siracusano di 53 anni, presidente di Unioncamere, Lo Bello ha incarichi in Confindustria sin dal 1999: prima presidente a Siracusa, dal 2006 numero uno regionale, l’anno dopo, come raccontato da Report nella recente inchiesta “Padroni si nasce” di Bernardo Iovene, promosse il codice etico dell’associazione, parlando di “rivoluzione culturale” per sradicare i rapporti tra mafia e impresa. Con lui il suo numero due Antonello Montante, destinato a subentrare al vertice regionale quando Lo Bello fu chiamato a Roma come vicepresidente nazionale. Montante, che è anche vicepresidente nazionale di Confindustria con delega alla legalità, oggi è sotto indagine per concorso esterno in associazione mafiosa.

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