Argomenti:
Società
Stagioni:
2015
Archiviata la denuncia di Tosi nei confronti del coautore di Report Sigfrido Ranucci, per tentata diffamazione. Il sindaco di Verona dopo aver fatto registrare clandestinamente l’inviato della Rai, il 21 febbraio scorso aveva consegnato le registrazioni in procura e lo aveva accusato di costruire un dossier falso su di lui a fini politici. Accuse rilevatesi infondate in base una dettagliata ricostruzione della Digos di Padova sullo svolgimento dei fatti. Secondo il Tribunale di Padova, che ha accolto la richiesta di archiviazione del Pm Roberti, il giornalista di Report ha effettuato diligentemente il suo lavoro di ricerca e verifica delle notizie.
Dalla ricostruzione della Digos è anche emerso che le registrazioni ordinate a Borsato e Giacobbo avevano lo scopo di scoprire le informazioni che fino a quel momento erano in possesso del giornalista, anche quelle di natura giudiziaria, per poi relazionare il sindaco Flavio Tosi.
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Il caso era scoppiato quando Tosi, saputo che Report stava svolgendo un’inchiesta sulla sua amministrazione, aveva incaricato Sergio Borsato e il faccendiere Massimo Giacobbo (il cui nome è recentemente assunto alle cronache accusato di tentata estorsione nei confronti del patron della Diesel Renzo Rosso) di filmare e registrare clandestinamente Sigfrido Ranucci.
Al centro delle vicende giudiziarie un filmino hard compromettente per Tosi, del quale il giornalista di Report si era messo alla ricerca legittimamente, secondo il Gip Margherita Brunello, al fine di verificare se fosse effettivamente un'arma di ricatto in mano di soggetti che volevano esercitare un ricatto o pressioni nei confronti di un amministratore pubblico.
Tosi aveva accusato Ranucci di voler utilizzare soldi Rai per acquistare il video hard. Soldi che non sono mai stati utilizzati e che erano entrati nei discorsi solo per una finta trattativa tesa ad accertare l’esistenza del filmato.
Dell’esistenza del filmato compromettente su Tosi ha parlato, nel corso degli interrogatori, anche l’ex dirigente della Lega, responsabile per gli enti locali, Mauro Sicchiero (vedi verbale qui sotto), che alla Digos ha confermato e descritto alcuni fotogrammi in possesso nel 2010 proprio di Sergio Borsato. Secondo la ricostruzione di Sicchiero, proprio Borsato all’epoca stava cercando di offrire ai dirigenti vicini a Bossi materiale compromettente su Tosi, al fine di fermare l’ascesa politica dell ’esponente della corrente della Lega Nord facente riferimento a Maroni. Circostanza confermata dal sindaco di Vittorio Veneto Giannantonio Da Re. (vedi articolo de La Tribuna di Treviso)
(articolo pubblicato l'8 ottobre 2014, ultimo aggiornamento 9 ottobre 2014)
- Guarda l'inchiesta "L'Arena" del 7 aprile 2014
di Sigfrido Ranucci con la collaborazione di Giorgio Mottola
- Il verbale dell'interrogatorio di Mauro Sicchiero: