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Report Extra. Stoviglie per bimbi, qual è la verità?

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Report Extra. Stoviglie per bimbi, qual è la verità?

Autori: Claudia Di Pasquale
Stagioni: 2017

 

Li vendono come set pappa per i bimbi più piccoli, sono i piatti e i bicchieri in melamina. In commercio se ne trovano di tutti i colori e con tutti i possibili personaggi, la maggior parte sono made in China, e hanno tutti un’etichetta diversa dall’altra. C’è il piatto che dà informazioni dettagliate sulla temperatura d’utilizzo, sul divieto di usarli in lavastoviglie e al forno a microonde, e sulla presenza della melamina. In altri invece è indicato solo il numero 7, che sta indicare “altro”, cioè altre plastiche, e viene riportato solo il divieto per il forno a microonde.

 

Ma qual è la verità su questi piatti e utensili, così comodi e infrangibili? Nel 2011 il Bfr, l’Istituto federale tedesco per la valutazione del rischio, ha pubblicato uno studio sulle stoviglie di melamina: sottoposte a una temperatura superiore ai 70 gradi possono rilasciare melamina e formaldeide. La conclusione era quella di usarle massimo fino a questa temperatura, e di non impiegarle per cucinare, friggere e scaldare i cibi. La formaldeide infatti è un cancerogeno certo.

 

Un altro studio del 2014, svolto presso il laboratorio dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente di Trento, ha analizzato invece 30 stoviglie vendute come “melamina, melaware o similari”, sottoponendole a una temperatura di 70 gradi per due ore. Il risultato è stato che alcuni oggetti rilasciavano una quantità di formaldeide nei limiti previsti dalla legge, pari oggi a 15 mg/kg, altri invece ne rilasciavano una quantità ben al di sopra dei limiti, da 105 a 309 mg/kg. La differenza era imputabile alla materia prima utilizzata, le stoviglie nei limiti erano prodotte con una resina di melamina-formaldeide, quelle fuori norma con una resina di urea-formaldeide.

 

Le materie prime usate, dunque, hanno un ruolo fondamentale nella realizzazione di prodotti sicuri e nella eventuale cessione di formaldeide. Il consumatore, però, non è messo nelle condizioni di riconoscere le differenze tra un piatto e l’altro. Senza contare che oggi è difficile trovare delle stoviglie in melamina dove viene riportata l’indicazione della temperatura massima di 70 gradi, come alcune aziende italiane già fanno.

 

A difesa della sicurezza dei consumatori e dei produttori che fanno test rigorosi, sarebbe opportuno un intervento normativo in grado di rendere più trasparenti le etichette e la composizione delle resine usate. Nell'attesa, le aziende potrebbero pubblicare i loro test di migrazione per garantire ai consumatori la sicurezza dei loro prodotti.

 

In tutto questo negli ultimi 14 anni l’Unione europea non ha mai cambiato il limite di migrazione della formaldeide dalla plastica all'alimento (15 mg/kg), nonostante sia stata classificata dal 2006 come cancerogeno certo per l’uomo e dal 2012 come possibile causa di leucemia.

 

(27 ottobre 2016)

 

 

 

 

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