A Gaza Ahmed e la sua famiglia hanno perso durante i bombardamenti, lui stesso dice: “ci resta solo il nostro cuore e la musica”. Ha salvato la sua chitarra dalle macerie e insegna a più di duecento bambini e ragazzi tra le tende per far dimenticare, almeno per un momento, la distruzione attorno. Ha creato un progetto che ruota attorno alla musica di strumentisti e coro: il Gaza bird singing project”. In Cisgiordania, a Ramallh, Shehaha costruisce violini e violoncelli, si è formato in Italia ma è tornato perché voleva fare qualcosa nel e per il suo paese. Ha appena costruito un violoncello per Lucia D’Anna, violoncellista italiana che ora vive a Gerusalemme ed è sposata con Jamil, un maestro di canto palestinese cristiano. Lucia fa concerti e si prende cura attraverso la musica di tessere relazioni di pace, condividendo la visione dell’amico e collega violoncellista Luca Franzetti secondo cui la musica è “un’arma di costruzione di massa”. Insegna musica a bambini e ragazzi presso il Magnificat institute, una scuola di musica nata 30 anni fa, dall'intuizione di un frate francescano, Armando Pierucci, che ancora negli anni novanta, aveva notato l’assenza della musica nella Città Vecchia e ha deciso di aprire le porte del convento francescano a donne ebree che insegnavano a ragazzini palestinesi, musulmani, cristiani. Un progetto audace ma riuscito tanto che la scuola è un luogo di incontro che resiste ancora oggi. La musica, nonostante tutto, è presente anche nella città della natività. A Betlemme il coro Amwaj, diretto da Michele Cantoni e Matilde Vittu, riunisce bambini palestinesi locali e di Hebron. Sono bambini che non possono vedere il mare che è a pochi chilometri perché non possono andare oltre il muro che li separa da Israele ma le loro voci arrivano lontano. La musica è ascolto dell’altro, apre a possibilità di incontro, si propaga nell’aria superando muri e confini. La musica resiste ed esiste nei contesti più complicati, Senza parole unisce persone, risveglia vita e condivisione. E mentre è stata annunciata l’occupazione di Gaza City Ahmed cerca un nuovo posto a sud dove poter far sopravvivere la sua famiglia e il suo progetto musicale.