Green hypocrisy

di Giulio Valesini e Cataldo Ciccolella
Collaborazione di Eva Georganopoulou Stefano Lamorgese
Immagini di Alfredo Farina e Paolo Palermo
Montaggio di Marcelo Lippi e Raffella Paris
Grafica di Giorgio Vallati



La rivoluzione verde, come tutte le rivoluzioni, non è un pranzo di gala.
Deforestazione, centrali a carbone, interi villaggi sgomberati con la forza, scarti chimici nelle acque, operai bruciati vivi, schiavi bambini, fauna e flora devastate, incidenti mortali. Sono il prezzo nascosto dell’auto elettrica. La rivoluzione verde, infatti, come tutte le rivoluzioni, non è un pranzo di gala. La Commissione Europea ha deciso che dal 2035 si potranno vendere solo veicoli elettrici. Bisogna abbattere a tutti i costi le emissioni di Co2 per combattere l’effetto serra. Ma se la transizione avverrà senza tenere in conto i costi umani e ambientali, rischia di essere solo una tinta di verde che copre ogni sorta di abusi. La parte più importante di un’auto elettrica è la sua batteria: 500 chili di minerali tra cui nichel, litio, manganese, cobalto, che viaggiano fino a 50.000 miglia nautiche prima di raggiungere la fabbrica in cui saranno trasformati in celle. Non proprio a Km zero. E d’altronde i fornitori di materie prime per ogni singola casa automobilistica sono centinaia: è difficile sapere da dove arrivano e dove finiscono i minerali per i veicoli elettrici, nemmeno il congresso americano è riuscito a farli mappare. Report ha deciso di indagare sulla filiera del nichel, un minerale che costituisce il 10% circa del peso delle batterie più performanti, dai 39 ai 43 chili per auto. La troupe di Report è finita in Indonesia dove ha potuto documentare quanto poco pulita è la filiera e quanto incide sui diritti umani più basici, a partire dall'accesso all'acqua. Anche nella vicina Germania, la fabbrica di Tesla è al centro di infuocate polemiche per il suo impatto ambientale.


Si ringrazia Habib Nadjar Buduha fondatore e Presidente di Konservasi Kima Tolitoli-Labengki Conservation Team per le immagini dei fondali marini di Sulawesi, Indonesia Amnesty International per le immagini della zona di Kolwezi in Repubblica democratica del Congo.

- La nota di Mecaprom TCO oggi Advanced Technologies Solutions
- Le informazione fornite da CINEA LIFE ENQUIRIES
- I rapporti su filiera del nichel indonesiana
- Il rapporto della Corte Conti Ue e la risposta della Commissione sulla politica industriale dell’UE in materia di batterie
- Rapporto Amnesty International sulla Repubblica democratica del Congo
- Risposte delle case automobilistiche a Report