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Report Extra. Mafia Capitale: Zingaretti e i soldi alla cooperativa di Buzzi

di - Società

Report Extra. Mafia Capitale: Zingaretti e i soldi alla cooperativa di Buzzi

Autori: Giorgio Mottola
Argomenti: Società
Stagioni: 2015

Appena qualche giorno fa, il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti aveva giurato: «Neanche un appalto è stato aggiudicato a una delle società coinvolte nell’inchiesta su Mafia Capitale». Appalti forse no, ma dalla giunta regionale sembrano essere arrivati comunque un po’ di soldi alle cooperative di Salvatore Buzzi, il socio di Massimo Carminati. Dall’insediamento di Zingaretti a oggi, sono stati infatti messi sul bilancio della Regione oltre 300 mila euro in favore della “29 giugno” e di altre società che spuntano nell’ordinanza “Mondo di mezzo”. Si tratta soprattutto di debiti pregressi, progetti finanziati, e un misterioso protocollo di intesa sottoscritto per l’Ama, la società di raccolta rifiuti del Comune di Roma finita nelle mire di Massimo Carminati.

 

Del transito di soldi dalla Regione Lazio a Salvatori Buzzi finora non c’era nessuna traccia. I dettagli di queste movimentazioni finanziarie sono infatti accessibili solo tramite gli archivi dell’amministrazione regionale. E spulciando nel database interno è spuntato fuori l’elenco di somme stanziate e liquidate dalla giunta Zingaretti alle cooperative di Buzzi negli ultimi due anni.

 

Il nome della cooperativa 29 giugno ricorre 5 volte nel dettaglio dell’esercizio finanziario del 2013 e due in quello del 2014. La cifra complessiva che la Regione Lazio ha messo a disposizione della società guidata da Salvatore Buzzi ammonta a oltre 300 mila euro. Per lo più si tratta di soldi che arrivano per attività svolta con le precedenti giunte, ma ci sono anche 11.724 euro per il progetto di reinserimento dei disoccupati, Walfare to work, messo in piedi lo scorso anno, e 50 mila versati il 31 dicembre del 2013 come acconto per un non meglio specificato protocollo d’intesa con l’Ama. Altri 33 mila euro sono stati invece assegnati dal Consiglio regionale con determina del 24 dicembre 2013 nell’ambito di “un servizio di comunicazione sociale e di informazione in tema di immigrazione rivolta ai detenuti delle 14 carceri del Lazio”, vinto proprio dalla “29 giugno”.

 

La parte più cospicua è rappresentata da crediti che la cooperativa di Buzzi non riusciva a riscuotere dal 2009. Il 5 giugno 2014, un po’ di quei soldi sono stati finalmente sbloccati, grazie però a una via preferenziale. 117.499 euro vengono infatti stanziati senza passare per il bilancio regionale ma direttamente con un decreto presidenziale. Zingaretti ha perciò fatto un apposita variazione al bilancio e ha attinto dal fondo di riserva il denaro da destinare alla “29 giungo”. Un comportamento «grave e irregolare» secondo il capogruppo dei 5 stelle in Consiglio regionale, Gianluca Perilli: «Zingaretti da quando si è insediato ha scelto la via dei decreti senza passare per gli assestamenti di bilancio. Non si può quindi esercitare nessun controllo. Non è solo un comportamento discrezionale ma pericoloso».

 

Una metodologia che, come si evince dall’inchiesta, Carminati e Buzzi conoscevano molto bene. Nel corso di una conversazione intercettata, i due si interrogano su quale sia la via più veloce per intascare i soldi della regione e Fabrizio Testa, ex consigliere Enav arrestato per Mafia Capitale, spiega loro che un modo c’è per evitare le lungaggini e le complicazioni derivanti dall’approvazione di un bilancio: « Non hai capito...a me me dovete da...fino all’ultimo momento me dite è questo.. poi lui va da e quelli sono soldi che partono da (inc)..ricordati che passano...non passano dal bilancio cioè.. passa sui tetti di Zingaretti». E con “tetti” Testa potrebbe fare riferimento intendere proprio lo stumento dei decreti presidenziali. Lo ipotizza un’interrogazione presentata in Regione dai Cinque stelle che, alla luce dell’intercettazione e delle somme liquidate alla cooperativa di Buzzi, chiede a Zingaretti di rendere pubbliche tutte risorse sottratte al bilancio con decreti presidenziali.


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- Scrive il presidente Zingaretti dopo la pubblicazione dell'articolo:

Non esiste alcuna corsia preferenziale della Regione Lazio per il pagamento dei debiti contratti negli anni passati dalla Cooperativa 29 giugno.

Lo sblocco dei fondi per debiti accertati alla Cooperativa è parte dei pagamenti dei debiti ‘certi, liquidi ed esigibili’ come prevede il decreto legge 35 per tutte quelle aziende che hanno prestato la loro opera negli anni passati alla pubblica amministrazione.

Il Lazio sta finalmente, dopo anni, pagando debiti per 8 miliardi e 700 milioni di euro a migliaia e migliaia di imprese e fra queste, evidentemente, alcune fatture alla cooperativa citata con le procedure ordinariamente utilizzate per i crediti caduti in perenzione (Fondo di Riserva per il Pagamento dei Residui Perenti relativi a Spese in Conto Capitale derivanti da Assegnazioni Statali).

Grazie

Un cordiale saluto

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Diamo doverosamente conto della replica del governatore Zingaretti, e prendiamo atto che nei fatti non smentisce quanto scritto da Report. In particolare non smentisce il finanziamento da parte della Regione Lazio di nuovi progetti in essere della cooperativa 29 giugno. Inoltre il Governatore conferma che per il pagamento dei debiti maturati dalla cooperativa 29 Giugno negli anni precedenti la sua amministrazione, è stata scelta la strada del decreto presidenziale. Si precisa che Report non ha detto o scritto che si tratta di una pratica illecita, ma che per coincidenza, da come si legge nelle intercettazioni agli atti, si tratta proprio di una delle possibilità di pagamento che si auspicavano gli uomini della cooperativa legata a Massimo Carminati.

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