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IL LIBANO E LE CHANCE DI DELL'UTRI. CE L'HA MANDATO MOKBEL?

IL LIBANO E LE CHANCE DI DELL'UTRI. CE L'HA MANDATO MOKBEL?

I legali di Marcello Dell’Utri hanno guadagnato giorni preziosi ottenendo il rinvio al 9 maggio dell'udienza della Cassazione che potrebbe condannarlo in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. L'imputato, dichiarato latitante in Italia, è stato fermato nella notte tra venerdì e sabato a Beirut, nel lussoso Hotel dove era regolarmente registrato. Ma che si arrivi all'estradizione, già richiesta dal ministero della Giustizia italiano, è tutto da vedere. Per le leggi libanesi, le misure cauteliari alle quali è soggetto scadono dopo un mese, quindi il 12 maggio: quel giorno l’ex senatore potrebbe tornare in libertà (e munito di passaporto), se ancora non sarà stata pronunciata la sentenza. Oppure le autorità libanesi potrebbero non ritenere sufficiente il semplice dispositivo di condanna, ancora privo di motivazioni.

 Negli scorsi giorni è intanto tornata al centro dell'attenzione l'intercettazione in cui Alberto Dell’Utri parla di un certo "Gennaro" come colui che avrebbe fornito l'indicazione per cui prima della sentenza al fratello convenisse spostarsi in Libano. Secondo gli inquirenti si tratterebbe di Gennaro Mokbel (nella foto), l'interessato smentisce. Ma chi è Gennaro Mokbel? In una recente intervista ha voluto precisare: ''Non sono fascista, non lo sono mai stato'', anzi: ''Ho fatto politica a sinistra”. Sinistra? Report lo ha incontrato nelle inchieste "La famiglia Finmeccanica" (2010) e "Romanzo capitale" (2013). Emergeva il ritratto di un uomo da sempre vicino all'eversione nera e al centro di una tela di rapporti che andava dalla Guarda di Finanza ai servizi militari italiani, all'intelligence americana. Avrebbe sempre mantenuto rapporti molto stretti con Carmine Fasciani, il boss del litorale romano. Oggi è condannato in primo grado a 15 anni per riciclaggio e altri reati in relazione al caso Telecom-Fastweb, la cosiddetta Frode Carosello che gli fornì la liquidità per avviare lucrosi affari con la Finmeccanica di Guarguaglini. Suo tesoriere nell'operazione era stato Nicola Di Girolamo, eletto poi senatore del Pdl nel 2008 con l’appoggio della 'Ndrangheta e un certo numero di schede false. In quegli anni tra gli ex An del partito di Berlusconi Mokbel parrebbe essere stato a capo di una sorta di propria sub-organizzazione. Che, forse, oggi ha qualcosa a che fare con la fuga di Dell'Utri.

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