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Presunte tangenti nella Repubblica del Congo, indagini su Eni

Presunte tangenti nella Repubblica del Congo, indagini su Eni

Stagioni: 2018

Le attività africane del Cane a sei zampe nuovamente al centro di un'inchiesta per corruzione internazionale della Procura di Milano, nell'ambito della quale sono scattate ieri perquisizioni della Guardia di Finanza nel capoluogo lombardo, a Roma e a Montecarlo. Dopo Algeria e Nigeria, sono ora le attività nella Repubblica del Congo a essere finite sotto la lente dei magistrati, che ipotizzano che per rinnovare le proprie concessioni petrolifere Eni avrebbe accettato di coinvolgere nei lavori società indicate dal governo per almeno il 10% del valore dei contratti. Quel 10%, tramite società schermo, sarebbe finito in parte nelle disponibilità di esponenti del governo di Brazzaville, in parte a vantaggio di Roberto Casula, attuale capo delle attività di esplorazione e produzione della multinazionale. A lui i pm ritengono di poter ricondurre la società di diritto britannico WNR-World Natural Resources. L'ammontare esatto delle presunte tangenti non è ancora stato quantificato.

Sono sei i nomi iscritti a registro: oltre a Casula, tra gli altri, figurano la dirigente Eni Maria Paduano, gli ex dirigenti Agip A. P. e Ernest Olufemi Akinmade, l'uomo d'affari Alexander Haly. Indagata anche la stessa Eni in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. La società, confermando che le perquisizioni hanno avuto luogo, ha dichiarato oggi "la propria totale estraneità da presunte condotte illecite in relazione alle operazioni oggetto di indagine", aggiungendo di operare "nel pieno rispetto delle leggi stabilite da Stati sovrani" e che intende continuare "a fornire la propria collaborazione alla magistratura affinché possa essere fatta la massima chiarezza sulla vicenda". La società ha infine precisato "di non avere avuto alcun rapporto con la società WNR-World Natural Resources".

Report si è occupata degli affari del colosso petrolifero italiano nel paese africano con l’inchiesta di Luca Chianca "L'aereo del presidente" del 10/04/2017.

(6 aprile 2018)


12 aprile 2023:
Il procedimento Eni-Congo è stato archiviato con decreto del 20/02/2023 su richiesta di archiviazione del pm del 2/022023. Il procedimento è stato archiviato perché non è mai arrivata la rogatoria internazionale chiesta dalla Procura di Milano all'autorità giudiziaria del Principato di Monaco e, essendo cambiato il capo d'imputazione da corruzione internazionale a concussione per induzione, è scattata anche la prescrizione del reato.

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